Il Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu è un vero tesoro di biodiversità. Tra le sue meraviglie si trova la trota sarda, una specie unica che ha bisogno di tutto il nostro aiuto per sopravvivere. Il Parco collabora con l’Università degli Studi di Cagliari in un innovativo progetto che, nel tempo, potrà coinvolgere direttamente tutti coloro che vorranno prendere parte al monitoraggio della trota sarda.
Fase sperimentale e risultati iniziali
Attualmente, il progetto è in fase di sperimentazione, concentrato principalmente nel territorio del Comune di Siliqua, con la partecipazione di cittadini e cittadine locali. Grazie all’aiuto prezioso di un gruppo di volontari della Protezione Civile Pan Siliqua, dopo sei mesi di progetto, sono stati analizzati 40 video; in 19 di questi sono state trovate 48 trote, con una media di 2,5 trote per pozza.
Un passo avanti per la conservazione e l’impegno condiviso
Il materiale raccolto dai volontari ha aiutato l’equipe di ricerca a creare mappe delle zone più popolate e a identificare aree ancora da colonizzare.
L’aiuto dei cittadini in progetti come questo è fondamentale: non solo fornisce dati preziosi, ma accresce anche la consapevolezza sulla necessità di tutelare la biodiversità. Il progetto dimostra come la citizen science può unire la ricerca scientifica con la partecipazione di tutti, creando un legame più forte tra noi e la natura.
La conservazione è un’avventura collettiva
Questa esperienza nel Parco ci insegna che la conservazione è un’avventura collettiva. Poco a poco, ogni visitatore e visitatrice può diventare un custode della biodiversità, aiutando a garantire un futuro prospero per la trota sarda e tutte le creature del parco. La protezione della biodiversità è una responsabilità condivisa, e insieme possiamo fare la differenza.
Il video racconta la passione della salvaguardia e l’attenzione della ricerca, nelle parole di Andrea Sabatini, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università degli studi di Cagliari.
Crediti: le riprese sono state curare da Roberto Cadeddu e Alessandro Murgia; alcune sequenze arrivano dall’archivio del Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università degli studi di Cagliari e sono di Andrea Sabatini. Si ringraziano Andrea Sabatini e Andrea Mallia per la disponibilità. Il video è stato realizzato da SPACE SPA – Gruppo ETT.