Il cervo sardo a Gutturu Mannu, simbolo di resilienza e biodiversità in Sardegna

Il cervo sardo, noto scientificamente come Cervus elaphus corsicanus, rappresenta il più grande mammifero presente in Sardegna ed è una sottospecie endemica che vive solo qui e in Corsica. Appartenente alla famiglia del cervo europeo, si ipotizza che il cervo sia stato introdotto in Sardegna dall’uomo durante l’età del bronzo, tra il 1200 e il 700 a.C., dal Nord Africa o dall’Oriente; studi più recenti suggeriscono che la specie potrebbe derivare da cervi di origine italiana.

Nel XVIII e XIX secolo, il cervo era ancora abbondante nelle montagne sarde, ma l’attività venatoria, i tagli forestali e il bracconaggio hanno portato a un drammatico declino della popolazione, che nel XX secolo contava appena 100 esemplari in tutta l’isola. In Corsica, la specie si estinse negli anni ’70.

Grazie a interventi di conservazione iniziati negli anni ’80, il cervo sardo è stato reintrodotto in diversi areali, come quelli del parco di Gutturu Mannu, attraverso progetti di ripopolamento. Ad oggi, si stima una popolazione di circa 10.000 esemplari in Sardegna e 4.000 in Corsica.

Il cervo sardo ha caratteristiche uniche: è più piccolo del cervo rosso europeo, con palchi meno complessi e un ciclo vitale anticipato. Durante il periodo degli amori, a settembre, i maschi formano piccoli harem, di due o tre femmine e difendono il loro territorio con il caratteristico bramito, un vocalizzo che permette di stimare la popolazione attraverso tecniche di rilevamento acustico.

Il cervo sardo è un esempio di come la biodiversità possa essere preservata e valorizzata attraverso interventi mirati e il coinvolgimento della comunità locale; importante, nella nostra zona, il grande lavoro annuale portato avanti con i cittadini volontari dall’Oasi del Cervo e della Luna (puoi scoprire di più, dando un’occhiata al racconto social del censimento 2024).

Vuoi saperne di più su questo maestoso e affascinante animale? Guarda il video qui sotto, pensato per te.

Le riprese sono di Iosto Doneddu, Daniele Fantini e ISPRA- PROGETTO ONE DEER, TWO ISLANDS. Le fotografie sono di Iosto Doneddu e, in parte, arrivano anche queste dall’archivio SPACE SPA. Si ringraziano Andrea Murgia per la disponibilità e Iosto Doneddu e ISPRA per la condivisione dei materiali audiovisivi. Il video è stato realizzato da SPACE SPA – Gruppo ETT.